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Quarti finalisti nel 2017, 2019 e 2020
Migliore classifica WTA 11
Particolarità: campione del mondo juniores a 15 anni
La carriera di Anastasia Pavlyuchenkova è un esempio di coerenza e versatilità. Fenomeno di precocità e longevità, a 15 anni è stata una delle più giovani campionesse del mondo juniores (nel 2006), prima di diventare, nel 2023, la prima giocatrice a raggiungere il traguardo delle 100 presenze nel tabellone finale di un torneo WTA 1000. Nel frattempo, la Pavlyuchenkova ha vinto 12 titoli del WTA Tour, oltre alla prima edizione femminile dell’UTS nel 2020 e alla Billie Jean King Cup nel 2021. Ha raggiunto i quarti di finale di tutti i Grandi Slam, in singolare e in doppio, compresa la finale degli Open di Francia del 2021, forse la più grande impresa della sua carriera.
Membro della Mouratoglou Academy dal 2006, è stata allenata personalmente da Patrick Mouratoglou tra il 2007 e il 2009.
Nell’anno del suo arrivo all’Accademia Mouratoglou, il 2006, Anastasia Pavlyuchenkova ha vissuto una stagione juniores eccezionale, vincendo la doppietta Australian Open/US Open contro Caroline Wozniacki e Tamira Paszek, oltre a una finale al Roland Garros, persa contro Agnieszka Radwanska. A fine stagione è stata incoronata campionessa del mondo nella categoria juniores, una delle più giovani della storia dopo Gabriela Sabatini e Martina Hingis. In totale, “Nastia”, che ha mantenuto il titolo agli Australian Open nel 2007, questa volta battendo Madison Brengle, ha vinto 13 titoli ITF U18, tra cui tre major.
La Pavlyuchenkova è diventata professionista alla fine del 2005, ma ha iniziato a lasciare il segno nel WTA Tour nel 2008, dopo la sua carriera da junior: ha fatto progressi fulminei, raggiungendo la top 50 in pochi mesi. Due anni dopo, nel 2010, è entrata nella top 20, dopo aver vinto il suo primo titolo quell’anno a Monterrey.
Alla fine della stagione 2024, aveva vinto 12 titoli nel tour principale WTA, di cui quattro nel “suo” torneo di Monterrey, su campi duri (2010, 2011, 2013, 2017) e due tornei Premier nel 2014, a Parigi e Mosca, indoor. Ha vinto anche a Istanbul (hard) nel 2010, Oeiras (clay) nel 2013, Linz (indoor) nel 2015, Rabat (clay) nel 2017, Hong Kong (hard) nel 2017 e Strasburgo (clay) nel 2018.
Sebbene non sia mai stata una top 10 (11ª al suo meglio nel 2021), ha battuto 38 giocatrici di questo gruppo d’élite, a partire da Jelena Jankovic (allora numero 3 del mondo) a Indian Wells nel 2009. Sei di queste vittorie sono arrivate in tornei del Grande Slam: Vera Zvonareva (n. 3) agli Open di Francia 2011, Francesca Schiavone (n. 8) agli US Open 2011, Svetlana Kuznetsova (n. 10) agli Australian Open 2017, Kiki Bertens (n. 9) e Sloane Stephens (n. 5) agli Australian Open 2019, Karolina Pliskova (n. 2) agli Australian Open 2020 e Aryna Sabalenka (n. 4) al Roland Garros nel 2021. Infine, la Pavlyuchenkova ha battuto l’attuale numero 1 del mondo Angelique Kerber nella finale di Monterrey nel 2017.
Anastasia Pavlyuchenkova è ad oggi l’unica vincitrice femminile di un evento UTS. È successo nell’agosto 2020, sui campi dell’Accademia Mouratoglou. Con il suo pseudonimo The Thunder, ha dominato Ons Jabeur e poi Alizé Cornet.
In otto occasioni ha raggiunto i quarti di finale (o meglio) di un torneo del Grande Slam.
Anastasia Pavlyuchenkova è uno dei membri più anziani e fedeli dell’Accademia Mouratoglou, alla quale è entrata nel 2006 all’età di 15 anni. È stata poi allenata personalmente da Patrick Mouratoglou (tra il 2007 e il 2009), che ha accompagnato la sua fulminea ascesa professionale e che lei descrive come “un incredibile motivatore, che sa sempre come mettere un giocatore a proprio agio e creare una buona atmosfera intorno a lui”.
All’interno dell’accademia, ha lavorato di recente anche con Nicolas Beuque e Pierre Debrosse.
Fedele a Wilson dal 2013, ora gioca con lo schema corde Wilson Blade 98 16×19). La sua corda è un monofilamento Luxilon 4G Rough (calibro 1,25 mm).
Ampiamente apprezzata per la sua personalità allegra ed estroversa, Nastia, che ora parla correntemente il francese, ha molte passioni nella vita, tra cui la moda, la musica, la danza e il cinema. Ha diversi tatuaggi, tra cui un fulmine dietro l’orecchio sinistro che le ha fatto guadagnare il soprannome di “The Thunder” quando ha vinto l’UTS 2020. È immersa nel mondo dello sport da sempre: i suoi nonni erano giocatori di basket a livello internazionale, sua madre una nuotatrice e suo padre un artista celeste di altissimo livello.
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Mouratoglou Academy, Biot, Costa Azzurra, Francia
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